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FOTO DELLA SETTIMANA #10

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Durante una passeggiata nei boschi dietro casa mi sono imbattuto in questo bellissimo tronco cavo, che ha catturato la mia attenzione. Sembra un tunnel, non vi pare? Un tunnel normalmente ti aiuta ad attraversare una montagna. Però a volte è vissuto come una situazione buia, angosciosa e claustrofobica.

Durante il weekend alcune riflessioni mi hanno raggiunto, le voglio condividere con voi.

Come sono importanti le parole! Per esempio, l’espressione “igiene mentale”. Non ci avevo mai pensato: ha a che fare con la pulizia della mente e dei pensieri. Avete presente quando la mente si riempie di rumore, di garbugli di pensieri e di stimoli contrastanti? L’igiene serve a fare pulizia, a lavare, a mettere ordine. Una mente “sporca” diventa difettosa. Io sabato mattina ho fatto igiene mentale sforzandomi di percorrere i sentieri della Val Sessera, in direzione del Monte Barone, anche se pioveva. In effetti ho preso un sacco d’acqua, ma sono stato ripagato: ho camminato da solo fino alla quota di 1320, in località Pian d’la Büra, dove la pioggia era ormai neve e dove il paesaggio intorno iniziava ad essere tutto bianco. Lì mi sono fermato un attimo a respirare, ho aspettato di sentire se l’igiene stava funzionando, per poi scendere alla bocchetta di Foscale e di nuovo giù, fino alle Piane. Alla fine ero felice. Chissà perché ma sempre, salendo, la mente si pulisce, è come se l’aria diventasse detergente. I colori, nonostante e grazie alla pioggia, erano meravigliosi. Il rosso bruno delle felci nella loro livrea autunno-invernale, il verde intenso delle poche e sparse conifere, il bianconero delle betulle, il raro giallo vibrante di alcuni fiori già sbocciati, più una miriade di sfumature della terra e dell’erba secca, in una tavolozza complessiva strabiliante. Questo mi ha ricordato che spesso le situazioni migliori si verificano nelle condizioni apparentemente meno favorevoli. Questo i fotografi lo sanno bene. E dovremmo ricordacene tutti.

Poi mi è venuto in mente questo: le persone sono come la geografia. Se vuoi conoscere meglio una persona, come un territorio, devi passare per le strade secondarie, quelle più lente, a volte sentieri più stretti, quelli dove probabilmente fai più fatica. Devi fermarti, a volte, non puoi andare “dritto per dritto”. Se potete leggete “Strade blu” di William Least Heat-Moon, un libro scritto 46 anni fa. Forse vi catturerà, come ha catturato me.

Infine: sono stato al cinema a vedere “Past lives” della sud-coreana (naturalizzata canadese) Celine Song. Il film mi ha colpito duro. Ha a che vedere con le scelte che si fanno, che influenzano la nostra vita e le vite delle persone che ci amano. Ha a che vedere con la gestione delle emozioni, che vanno accolte sempre come un dono, anche se sono impegnative, anche se sono scure. Ha a che vedere con la constatazione che siamo esseri in continua evoluzione, che il noi a 24 anni non è il noi a 12, e che il noi a 36 anni non è il noi a 24. Cose che già sapevamo, ma che il film ti sbatte in faccia con molta poesia e una bella dose di “commozione non cerebrale”

Alla fine ho capito perché ho scelto la doppia immagine di un tunnel.

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